
Contenuto
- 1 Cosa fa (davvero) un impianto di terra
- 2 Sistemi di Distribuzione TT, TN, IT e Dispositivi di Protezione per Impianti di Terra
- 3 Calcolo Progettuale della Resistenza di Terra per Sicurezza e Conformità
- 4 Terreno, Resistività e Dimensionamento del Dispersore
- 5 Materiali dei Dispersori e Protezione dalla Corrosione
- 6 Continuità dei Conduttori di Protezione ed Equipotenzialità
- 7 Metodi di Misura della Resistenza di Terra (3P/4P, Pinza, Touch/Step)
- 8 RCD (Differenziali): Scelta e Verifica
- 9 Quadro Normativo: CEI, IEC/EN e DPR 462/01
- 10 Verifica Iniziale e Verifiche Periodiche
- 11 Guasti a Terra: Cause Tipiche
- 12 Gestione delle Non Conformità (NC)
- 13 Tecnologie di Misura e Monitoraggio (per impianti “data-driven”)
- 14 Programma di Formazione: output pratici in 8–16 ore
- 15 Checklist Operativa (pronta per l’audit)
- 16 Errori da Evitare (quick fix)
- 17 FAQ – Impianto di Terra: Domande Frequenti
- 18 Conclusioni
Sintesi per chi non ha tanto tempo — L’impianto di terra è il cuore della sicurezza elettrica: collega le masse metalliche a terra e disperde la corrente di guasto, limitando tensione di contatto e tensione di passo a livelli non pericolosi. Una formazione impianto di terra efficace copre progettazione, scelta dei materiali, calcolo della resistenza di terra, metodi di misura (caduta di potenziale 3P/4P, pinze stakeless), continuità dei PE ed equipotenzialità, fino a verbali, piani di manutenzione e conformità normativa (CEI 64-8, CEI 64-14, DPR 462/01).
Cosa fa (davvero) un impianto di terra
L’impianto di terra è un sistema elettrico essenziale che collega le masse degli impianti alla terra, garantendo sicurezza personale e protezione degli apparati grazie alla dispersione sicura della corrente di guasto.
La sua funzione primaria è limitare la tensione di contatto e di passo in caso di guasti, prevenendo scosse e rischi di incendio.
Sistemi di Distribuzione TT, TN, IT e Dispositivi di Protezione per Impianti di Terra
TT — Il neutro del distributore è collegato a terra separatamente dalle masse dell’utente: la protezione si basa su RCD (differenziali) capaci di rilevare anche piccole correnti di guasto verso terra.
TN (TN-S / TN-C-S) — Le masse sono collegate al neutro del distributore: le correnti di guasto sono elevate e fanno intervenire rapidamente le protezioni magnetotermiche.
IT — Sorgente isolata o ad alta impedenza verso terra: il primo guasto non interrompe il servizio, ma richiede sorveglianza dell’isolamento e manutenzione attenta (ambienti critici/continuità di servizio).
Calcolo Progettuale della Resistenza di Terra per Sicurezza e Conformità
La resistenza di terra non ha un valore fisso: la progettazione si basa sul calcolo della tensione di contatto ammissibile (sempre sotto soglie di sicurezza) e sui tempi di intervento delle protezioni. Entrano in gioco: corrente di guasto prevista, resistività del terreno, geometria e interconnessione dei dispersori.
Nei sistemi TT si mira spesso a pochi ohm (frequente il target < 10 Ω), ma decide il calcolo di progetto, non un numero “magico”.
Terreno, Resistività e Dimensionamento del Dispersore
La resistività del terreno, influenzata da umidità, composizione chimica, temperatura e stagionalità, impatta in modo determinante la resistenza di terra dell’impianto. Terreni sabbiosi/rocciosi richiedono anelli, picchetti multipli o profondi, talvolta condizionanti (saline/bentonite).
Buona pratica: misura la resistività (es. Wenner 4 poli) e dimensiona il dispersore di conseguenza.
Materiali dei Dispersori e Protezione dalla Corrosione
Materiali tipici: rame, acciaio zincato, acciaio inox. La scelta dipende da conduttività, durabilità e aggressività del suolo.
La corrosione è una causa primaria di degrado: ossidi e giunti compromessi alzano la resistenza. Applica trattamenti anticorrosivi, morsetteria omologata, manicotti/giunzioni idonee e prevedi punti ispezionabili.
Continuità dei Conduttori di Protezione ed Equipotenzialità
Verifica la continuità dei PE a bassa resistenza (mΩ) tra masse, PE e collettore.
Realizza collegamenti equipotenziali principali e supplementari (tubazioni metalliche, elementi strutturali, locali particolari).
Documenta serraggi, sigle dei morsetti, percorsi e sezioni.
Metodi di Misura della Resistenza di Terra (3P/4P, Pinza, Touch/Step)
Caduta di potenziale 3P/4P (riferimento) — Posiziona elettrodi C (corrente) e P (potenziale) fuori dall’area d’influenza (regola del 62% come guida), misura R = V/I, verifica il plateau spostando P.
Pinza “stakeless” — Rapida e non invasiva su anelli chiusi; perfetta per trend e impianti in esercizio, non sostituisce il 3P dove serve precisione.
Touch/Step — Valuta tensioni di contatto e di passo in siti critici (cabine, grandi maglie di terra).
Tip: registra condizioni del suolo, posizione sonde e strumento (con certificato).
RCD (Differenziali): Scelta e Verifica
Gli RCD sono centrali (soprattutto in TT). Scegli sensibilità/tempo (tipo AC/A/F/B dove pertinente), prova tempo e corrente di intervento con strumenti conformi e documenta i risultati. Verifica anche la selettività tra dispositivi in cascata.
Quadro Normativo: CEI, IEC/EN e DPR 462/01
CEI 64-8 (BT): progettazione, verifiche iniziali/periodiche (Parte 6), protezione dai contatti indiretti.
CEI 64-14: guida operativa alle verifiche.
DPR 462/01: verifiche periodiche messa a terra e scariche atmosferiche da organismi abilitati
Periodicità tipica: 2 anni (cantieri, luoghi medici, ATEX) • 5 anni (altri luoghi di lavoro).
IEC 60364 e EN: riferimenti internazionali/Europei di allineamento.
Verifica Iniziale e Verifiche Periodiche
Iniziale: a fine lavori, prima della messa in servizio (misure, documenti, corrispondenza al progetto).
Periodica: mantiene la sicurezza nel tempo, individua degradi o modifiche. Prepara DICO/DIRI, schemi aggiornati, ultimi verbali e registro manutenzioni.
Guasti a Terra: Cause Tipiche
Isolamenti danneggiati, giunti ossidati/allentati, corrosione dei dispersori, equipotenziali mancanti o collegamenti errati. Sintomi: aumento ohm, scatti intempestivi, RCD non selettivi, potenziali differenze su masse.
Gestione delle Non Conformità (NC)
Nei verbali indica norme applicate, punti di misura, valori in ohm, foto/planimetrie, NC con azioni correttive, responsabili e scadenze. Chiudi le NC e registra la verifica dell’efficacia prima di audit/ispezioni.
Tecnologie di Misura e Monitoraggio (per impianti “data-driven”)
L’utilizzo di strumenti digitali all’avanguardia — terriometri con data logger, pinze selettive con software dedicati e monitoraggi remoti — consente acquisizione precisa dei dati, tracciabilità temporale e lettura degli andamenti stagionali della resistenza di terra, ottimizzando la manutenzione dell’impianto di terra.
Programma di Formazione: output pratici in 8–16 ore
Norme e sicurezza — CEI 64-8/64-14, DPR 462/01, DM 37/08; DPI elettrici.
Progettazione — analisi terreno, scelta dispersori (anelli/picchetti), dimensionamento conduttori, anticorrosione.
Verifiche — continuità PE/equipotenziali, caduta di potenziale 3P/4P, pinza “stakeless”, prove RCD, controlli visivi.
Report & conformità — verbali completi (ohm/curve tempi), planimetrie, gestione NC, piano di manutenzione.
Obiettivo: saper misurare, interpretare, documentare e correggere per una conformità dimostrabile.
Checklist Operativa (pronta per l’audit)
Schema as-built e collettore/equipotenziali identificati
Continuità PE verificata (mΩ) e registrata
Resistenza di terra misurata (3P/4P) + trend stagionali
Prove RCD (tempo/corrente) con esiti e strumenti certificati
Giunti/morsetti ispezionabili, anticorrosione applicata
Registro manutenzioni aggiornato
Ultimo verbale DPR 462/01 + scadenze prossime
Azioni correttive con responsabili e date
Errori da Evitare (quick fix)
Cercare un numero unico per la messa a terra: conta il calcolo (contatto/tempo).
Misurare con sonde “a caso”: rispetta distanze e verifica il plateau.
Dimenticare equipotenziali locali (tubazioni/strutture).
Ignorare la corrosione: senza protezioni i valori peggiorano.
Non storicizzare gli ohm: senza trend non vedi i problemi che arrivano.
FAQ – Impianto di Terra: Domande Frequenti
Cos’è un impianto di terra e a cosa serve?
Un impianto di terra è un sistema elettrico di sicurezza che collega le masse metalliche degli impianti alla terra, disperdendo la corrente di guasto e limitando la tensione di contatto. Serve a prevenire scosse elettriche e incendi.
Quando è obbligatoria la verifica dell’impianto di terra?
La verifica dell’impianto di terra è obbligatoria:
Ogni 2 anni per cantieri, ambienti medici e a rischio esplosione o incendio.
Ogni 5 anni per tutti gli altri luoghi di lavoro, come previsto dal DPR 462/01.
Qual è il valore ideale della resistenza di terra?
Non esiste un valore fisso universale. Nei sistemi TT si mira spesso a una resistenza < 10 Ω, ma il valore corretto dipende dal calcolo progettuale e dal tempo di intervento delle protezioni differenziali.
Come si misura la resistenza di terra?
Si può misurare con tre metodi:
Caduta di potenziale (3P/4P): metodo di riferimento con elettrodi ausiliari.
Pinza amperometrica (stakeless): rapida e non invasiva, utile per controlli di routine.
Metodo touch/step: valuta le tensioni di contatto e passo in aree critiche.
Quali materiali si usano per un impianto di terra?
I materiali più comuni sono rame, acciaio zincato e acciaio inox. La scelta dipende dalla conduttività, dalla durata e dalla corrosività del terreno. È fondamentale proteggere i giunti dalla corrosione.
Cos’è il DPR 462/01?
È un decreto che disciplina le verifiche obbligatorie degli impianti elettrici di messa a terra, dei dispositivi contro le scariche atmosferiche e degli impianti in luoghi con pericolo di esplosione. Impone verifiche da parte di organismi abilitati.
Chi deve effettuare la verifica dell’impianto di terra?
Le verifiche devono essere eseguite da un organismo abilitato dal Ministero del Lavoro o da ASL/ARPA competenti, secondo quanto stabilito dal DPR 462/01.
Cosa fare in caso di resistenza di terra troppo alta?
È necessario:
Verificare la continuità dei conduttori.
Aumentare la superficie dispersiva (es. più picchetti o anello).
Migliorare la connessione dei giunti e contrastare la corrosione.
Ripetere la misura e aggiornare i documenti tecnici.
Come documentare correttamente le verifiche dell’impianto di terra?
Si deve:
Redigere un verbale con valori in ohm, strumenti usati e posizione sonde.
Allegare planimetrie e report fotografici.
Registrare gli esiti nel registro delle manutenzioni.
Annotare le azioni correttive con responsabili e scadenze.
Qual è la differenza tra impianto TT, TN e IT?
TT: masse e neutro separati – protezione con differenziale.
TN: masse collegate al neutro – protezione con magnetotermico.
IT: sorgente isolata da terra – mantiene servizio al primo guasto.
Conclusioni
Portare la formazione impianto di terra a un livello ingegneristico-pratico significa unire progettazione consapevole, misure corrette, documenti solidi e manutenzione pianificata. Il risultato è sicurezza, continuità di servizio e conformità certificabile: non teoria, ma ohm misurati e verbali che superano audit e ispezioni.
I metodi per valutare la resistenza degli impianti di terra si sono evoluti notevolmente con l’introduzione di strumenti digitali e procedure standardizzate che garantiscono misurazioni più precise e ripetibili.
Questi strumenti consentono di eseguire un monitoraggio puntuale, evitando errori e garantendo continuità di servizio.
Gli operatori sul campo devono essere costantemente aggiornati sui protocolli più recenti e sulle tecnologie utilizzate per non incorrere in sanzioni o rischi di guasto.
Per chi volesse approfondire l’aspetto pratico e formativo di queste procedure è consigliabile consultare direttamente il sito https://www.formazione-sicurezza.com/verifiche-impianti-di-messa-a-terra/, dove sono disponibili indicazioni operative dettagliate per conciliare teoria e pratica e realizzare misure efficaci e certificate.
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