Responsabilità penale e amministrativa del datore di lavoro in materia di sicurezza sul lavoro

Contenuto

Obblighi, sanzioni e prevenzione secondo D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 231/01 (guida pratica con esempi)

Sintesi per chi ha poco tempo

  • Obblighi non delegabili (art. 17 D.Lgs. 81/08): valutazione dei rischi/DVR e nomina dell’RSPP.

  • Delega di funzioni: solo scritta, a persona competente, con poteri e budget; il datore mantiene dovere di vigilanza.

  • Responsabilità penale (persone fisiche) e amministrativa 231 (ente) coesistono. Un MOG efficace con OdV può attenuare/escludere la responsabilità dell’ente.

  • Prova di diligenza = DVR vivo, formazione tracciata, manutenzioni, DUVRI, audit e azioni correttive chiuse.

1) Quadro normativo essenziale

In Italia, la sicurezza sul lavoro è disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico) e dal D.Lgs. 231/2001, specialmente per la responsabilità degli enti in caso di reati colposi legati a violazioni prevenzionistiche.

D.Lgs. 81/08 – snodi chiave

  • Art. 17 (non delegabili): DVR e nomina RSPP.

  • Art. 18: obblighi di datore/dirigenti (risorse, DPI, informazione, vigilanza).

  • Art. 28: contenuti del DVR.

  • Artt. 36–37: informazione e formazione.

  • Art. 71: attrezzature sicure e manutenzione.

  • Art. 26: appalti, DUVRI e interferenze.

  • Art. 30: MOG conforme come esimente 231.

D.Lgs. 231/01 – in breve
Se un reato (es. lesioni/omicidio colposo per violazione di norme antinfortunistiche) avviene nell’interesse o vantaggio dell’ente, scatta la responsabilità amministrativa con sanzioni pecuniarie e interdittive. Un MOG idoneo, attuato e vigilato dall’OdV può evitare/attenuare le sanzioni.

Approccio autorevole: la dottrina e la giurisprudenza (richiami storici anche di Raffaele Guariniello) insistono su applicazione reale delle misure, misurabilità e tracciabilità.

2) Obblighi non delegabili e come funziona la delega di funzioni

Cosa non si può delegare

  • Valutazione dei rischi e DVR.

  • Designazione dell’RSPP.

Cosa si può delegare (con paletti)

  • Esecuzione di misure, gestione formazione, manutenzioni, audit, procedure operative.

Requisiti concreti della delega (step-by-step)

  1. Forma scritta con data certa.

  2. Scelta del delegato: competenza tecnica/gestionale comprovata.

  3. Poteri e autonomia di spesa adeguati agli obiettivi.

  4. Ambito chiaro: processi/impianti/aree coperte dalla delega.

  5. Obbligo di report periodico al datore di lavoro.

  6. Accettazione espressa del delegato.

  7. Pubblicità interna (organigramma, ordini di servizio).

  8. Vigilanza del datore: riesami, audit, indicatori (evitare culpa in vigilando).

Esempio pratico – Delega manutenzioni:
Delega al Responsabile Manutenzione per art. 71: budget annuale, potere di fermo impianto, calendario ispezioni, KPI di conformità, report mensile alla Direzione, possibilità di incaricare ditte qualificate.

3) Responsabilità penale e amministrativa (con esempi)

  • Penale (persone fisiche): contravvenzioni prevenzionistiche; in caso di evento, lesioni/omicidio colposo con aggravanti per violazioni 81/08.

  • Amministrativa 231 (ente): sanzioni pecuniarie, interdittive (es. sospensione attività), confisca.

Caso esemplificativo
Infortunio con carrello elevatore in magazzino: DVR carente, assenza di percorsi pedonali, niente addestramento carrellisti.

  • Profili penali per dirigente/preposto (omessa vigilanza).

  • Profili 231 per l’ente se l’inefficienza organizzativa ha portato vantaggio (tempi più rapidi, risparmio costi).

  • Esimente possibile se l’ente prova MOG efficace: procedure, formazione, audit e OdV che vigila.

4) Dimostrare conformità e ridurre sanzioni: guida operativa

A) DVR “vivo” (art. 28)

  • Mappa pericoli per area/mansione, valuta probabilità × gravità, definisci misure, responsabili, scadenze.

  • Aggiorna a ogni modifica (impianti, layout, turni) e dopo incidenti/near-miss.

  • Includi ergonomia e stress lavoro-correlato.

Output verificabile: versioning DVR, registro aggiornamenti, piani d’azione con chiusure documentate.

B) Formazione e addestramento (artt. 36–37)

  • Matrice competenze per ruolo/mansione; piani annuali e scadenziario.

  • Addestramento pratico su procedure critiche (LOTO, lavori in quota, spazi confinati).

  • Verifica apprendimento: quiz, prove pratiche, osservazioni in campo.

Esempi corsi: lavoratori rischio basso/medio/alto, preposti, dirigenti, antincendio, primo soccorso, carrellisti/PLE, DPI III categoria (con fit-test quando previsto).

C) Attrezzature e DPI (art. 71; Reg. UE 2016/425)

  • Check pre-uso, ispezioni periodiche, registro interventi.

  • DPI selezionati da valutazione del rischio, consegna e istruzioni, sostituzione programmata.

D) Appalti e DUVRI (art. 26)

  • Verifica idoneità tecnico-professionale; DUVRI per interferenze; briefing d’ingresso; permessi di lavoro; supervisione documentata.

E) MOG 231 + ISO 45001 (sinergia)

  • MOG ex art. 30 con protocolli di controllo, flussi verso OdV, sistema disciplinare.

  • ISO 45001 (volontaria) per dare struttura a ruoli, processi, audit e miglioramento.

Checklist “prova della diligenza”

  • DVR con priorità/owner/scadenze
  • Registri formazione/addestramento
  • Consegna DPI & manutenzioni
  • DUVRI & appalti
  • Audit con azioni chiuse
  • MOG & OdV attivi

5) Casi brevi “dal campo”

  • Logistica: percorsi pedonali segregati + check pre-uso muletti + addestramento → –40% near-miss in 12 mesi.

  • Officina: implementazione LOTO + toolbox talk settimanali → zero interventi “a caldo” non autorizzati.

  • Uffici/VDT: analisi ergonomica + pause programmate → –35% segnalazioni DMS.

6) Cultura della sicurezza: oltre la norma

Promuovere una Cultura della Sicurezza significa passare da adempimenti formali a comportamenti.

  • Leadership visibile: safety walk, riunioni HSE brevi e regolari.

  • Segnalazioni (anche anonime) e feedback rapidi (“chi segnala, risolve”).

  • Behavior-Based Safety: osservazioni brevi, rinforzo positivo.

  • KPI: TRIR, indici di gravità, % audit on-time, % formazione aggiornata, near-miss chiusi.

7) FAQ – Obblighi, Sanzioni e Prevenzione secondo D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 231/01

1. Quali sono gli obblighi non delegabili del datore di lavoro secondo il D.Lgs. 81/08?

Gli obblighi non delegabili sono due: la valutazione di tutti i rischi con redazione del DVR e la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), come previsto dall’art. 17 del D.Lgs. 81/2008.

2. Come funziona la delega di funzioni nella sicurezza sul lavoro?

La delega deve essere scritta, con data certa, conferita a persona competente, dotata di autonomia e budget. Deve specificare l’ambito, prevedere report periodici e non esime il datore dalla vigilanza.

3. Cos’è il MOG 231 e perché è importante?

Il Modello Organizzativo di Gestione (MOG) conforme all’art. 30 del D.Lgs. 81/08 è uno strumento che, se attuato efficacemente e vigilato dall’OdV, può escludere o attenuare la responsabilità amministrativa dell’ente in caso di reati.

4. Cosa comporta la responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. 231/01?

Se un reato legato alla sicurezza (es. lesioni colpose) avviene nell’interesse dell’ente, può scattare la responsabilità 231, con sanzioni pecuniarie, interdizioni e confisca. Il MOG può costituire un’esimente.

5. Come dimostrare la “prova della diligenza” in azienda?

Attraverso DVR aggiornato e tracciato, piani formativi verificabili, registro DPI e manutenzioni, gestione DUVRI per appalti, audit documentati e MOG attivo con report al OdV.

6. Quali esempi pratici dimostrano l’efficacia della prevenzione?

In un’azienda logistica, l’introduzione di percorsi pedonali e check muletti ha ridotto i near-miss del 40%. In officina, l’uso del LOTO e dei toolbox talk ha eliminato interventi a caldo non autorizzati.

7. Cosa prevede l’art. 26 del D.Lgs. 81/08 sugli appalti?

Prevede l’obbligo di verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici, redazione del DUVRI, briefing d’ingresso e controllo delle interferenze lavorative.

8. ISO 45001 è obbligatoria? Quali vantaggi offre?

Non è obbligatoria, ma migliora l’organizzazione dei processi HSE e rafforza la validità del MOG, offrendo una struttura internazionale per gestione, audit e miglioramento continuo.

9. Che ruolo ha l’Organismo di Vigilanza (OdV)?

L’OdV vigila sull’efficace attuazione del MOG, raccoglie flussi informativi, segnala anomalie e può intervenire in caso di mancata applicazione delle misure preventive.

10. Come promuovere una cultura della sicurezza efficace?

Attraverso leadership visibile, segnalazioni anonime gestite con feedback rapido, osservazioni comportamentali (BBS), KPI di sicurezza e riunioni HSE periodiche e operative.

8) Glossario minimo

  • DVR: Documento di Valutazione dei Rischi.

  • RSPP: Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

  • DUVRI: Documento Unico Valutazione Rischi Interferenze (appalti).

  • MOG (art. 30): Modello organizzativo 231 per la sicurezza.

  • OdV: Organismo di Vigilanza sul MOG.

  • LOTO: Lockout/Tagout, messa in sicurezza delle energie.

9) Mini-template per delega di funzioni (check essenziale)

  1. Dati delegante/delegato e oggetto (es. art. 71 attrezzature).

  2. Poteri conferiti (fermo impianto, scelta fornitori, firma ordini).

  3. Budget dedicato e accesso a risorse.

  4. Ambito (stabilimenti/impianti/processi).

  5. Obbligo di report (frequenza, indicatori).

  6. Durata e condizioni di revoca.

  7. Accettazione per iscritto.

  8. Comunicazione interna e aggiornamento organigramma.

Avvertenza

Queste informazioni hanno finalità informative e non sostituiscono pareri legali o consulenze HSE su casi specifici.

Conclusione

Portare la sicurezza sul lavoro dal piano formale a quello organizzativo è il modo più solido per prevenire eventi, ridurre sanzioni (penali e 231) e creare valore. Con DVR vivo, formazione efficace, manutenzioni e un MOG realmente applicato e vigilato dall’OdV, il datore di lavoro dimostra diligenza, tutela le persone e rende l’impresa più resiliente.

Oggi, le aziende possono sfruttare la tecnologia per migliorare la sicurezza sul lavoro come mai prima d’ora. Strumenti digitali permettono un monitoraggio costante e una reportistica dettagliata, migliorando l’efficacia delle pratiche di sicurezza.

Imparare a utilizzare queste innovazioni può fare una grande differenza nel prevenire incidenti. Per capire meglio come integrare queste tecnologie, puoi consultare “questo link”, che fornisce un’analisi approfondita delle soluzioni moderne nel campo della salute e sicurezza sul lavoro.